lunedì 2 aprile 2012

Keiko con Keiko (Wakabayashi)



Lo so…. i resoconti degli stage ai quali non si è partecipato possono essere noiosi, ma questa volta non si poteva non scrivere perché abbiamo incontrato una persona particolare.
…all’inizio forse colpiscono le unghie laccate di rosa antico, l’ombretto blu e la grande cura nel vestire, poi pian piano si scoprono la gentilezza, la simpatia e la tanta (ma proprio TANTA!!!!!) energia…
Chi ha letto qualche articolo su una maestra giapponese che insegna in Italia arti marziali ai Parà della Folgore, può capire di chi sto parlando: Keiko Wakabayashi Sensei, classe 1931!
Domenica 18 marzo, grazie a Stefania Feraboli insegnante di aikido al Mizu dojo di S.Sisto-Perugia è arrivata sul tatami la maestra Keiko Wakabayashi per un allenamento di ben sei ore, ripartite tra mattina e pomeriggio.
Da subito la maestra ci ha colpito per la cordialità e la capacità di entrare in contatto in modo familiare ed affettuoso con noi allievi: prima della lezione ci è venuta incontro chiedendo come ci chiamavamo e scrivendo il nostro nome in giapponese sulla cintura, durante le spiegazioni, quando abbiamo accennato a scendere in seiza per guardare, lei ci ha invitato a rialzarci dicendo (anche se le parole non sono esattamente le stesse) "no no, in piedi per favore, io no maestra, io amica...”.
Nella mattinata sono stati ripresi i concetti fondamentali dell’aikido: il respiro e il Ki, l’hosoku, e poi: camminare sull’avampiede (per chi conosce il maestro Tada stiamo parlando del punto A), fare presa sul tatami con le dita dei piedi, mantenere la schiena dritta e gli arti rilassati, mai in tensione, né gambe né braccia, ma sempre ben “morbidosi”, afferrare e stringere l’altro o il bokuto con mignolo ed anulare, tenere spalle e gomiti bassi, muoversi con ”anca-giro”, cioè far partire il movimento del corpo da quello delle anche, dall’hara; tutti concetti che ci sono stati spiegati, mostrati e che abbiamo potuto sperimentare ampiamente con lunghe serie di esercizi.
Le ore del pomeriggio sono state invece occupate tutte per lo studio del kumitachi col bokuto…e dopo tre ore di pratica la spada era divenuta un misto di estrema leggerezza e insieme di estrema pesantezza.
E’ stato bello…se è vero che i concetti ripresi la mattina sono i “soliti”, basilari concetti dell’aikido, è altrettanto vero che difficilmente capita di vederli spiegati, uno dopo l’altro, con calma (e non en passant, come spesso succede) e in una maniera non solo familiare, ma anche pulita e attenta in cui è più facile vedere i propri errori e insieme scorgere la strada per provare a correggerli.
Nell’insieme lo stage è stato impegnativo dal punto di vista fisico, ma ciò non ha impedito di arrivare a fine seminario col sorriso per la bella esperienza, decisamente allegra, e con ammirazione per Wakabayashi Sensei.
Alla fine la maestra ci ha regalato due disegni fatti da lei ad inchiostro nero: nel primo c’è il bambù, che se anche si piega con la neve non si spezza e a primavera torna a rialzarsi, nel secondo un daruma, che cade e si rialza.

La giornata, ben organizzata dal Mizu dojo, ci ha permesso di pranzare tutti insieme, un momento conviviale in cui i discorsi con i ragazzi di Perugia si sono intrecciati con le parole e i racconti della maestra Wakabayashi.

…una bella esperienza da ricordare e da ripetere!

Beatrice e Francesco




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